Prevenzione dell’osteoporosi: quale ruolo per la terapia ormonale sostitutiva ?


Il Committee on Safety of Medicines ( CSM ) ha inviato agli Health Professional inglesi una lettera in cui viene rivisto l’impiego della terapia ormonale sostitutiva nella prevenzione dell’osteoporosi sulla base del rapporto rischio/beneficio.

Gli elementi salienti della revisione sono:

- Il rapporto rischio/beneficio della terapia ormonale sostitutiva risulta favorevole per il trattamento dei sintomi da menopausa. Dovrebbero essere impiegati i dosaggi minimi efficaci, e per il minor tempo possibile.

- Il rapporto rischio/beneficio della terapia ormonale sostitutiva non risulta favorevole per la prevenzione dell’osteoporosi, come terapia di prima scelta.

- Nelle donne sane senza sintomi, il rapporto rischio/beneficio della terapia sostituiva ormonale è generalmente non favorevole.

Diversi studi clinici hanno mostrato che la terapia ormonale sostitutiva aumenta il rischio di carcinoma mammario, carcinoma dell’endometrio e del carcinoma ovarico , in modo proporzionale alla durata del trattamento.

Non esiste alcuna evidenza che la terapia di sostituzione ormonale abbia effetti favorevoli sulla malattia cardiovascolare.

La terapia ormonale sostitutiva aumenta il rischio di infarto miocardico, di tromboembolismo venoso , e di ictus ischemico.

La terapia ormonale sostitutiva non ha effetti benefici sulla funzione cognitiva, e nei soggetti anziani può aumentare il rischio di demenza.

Inoltre la terapia ormonale sostitutiva non produce un miglioramento della qualità della vita nelle donne prive di sintomi da menopausa.

Nonostante l’efficacia della terapia ormonale sostitutiva nella prevenzione dell’osteoporosi, il bilancio rischio/beneficio non è così favorevole per raccomandare l’impiego di prima scelta di questa terapia nelle donne di età superiore a 50 anni, che sono ad aumentato rischio di fratture.

La terapia ormonale di sostituzione può essere impiegata in giovani donne in menopausa precoce ( ad esempio a causa di insufficienza ovarica, intervento chirurgico ) per trattare i sintomi da menopausa e per prevenire l’osteoporosi , fino a 50 anni d’età.
Dopo i 50 anni, la terapia ormonale sostitutiva dovrebbe essere considerata come seconda scelta.( Xagena2004 )

Fonte: MHRA


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